lunedì 17 febbraio 2014

Il Gattopardo

L'opera

Il Gattopardo è l'unico romanzo composto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957). L'autore non aveva contatti con il mondo letterario dell'epoca e questo ne rese forse più difficile la pubblicazione, che avverrà un anno dopo la morte dell'autore, il quale non smise mai di credere nel forte valore letterario della proprio opera.


Il romanzo è diviso in 8 parti che seguono in ordine cronologico, dal 1860 al 1910, le vicende di casa Salina. Il personaggio chiave del racconto è Don Fabrizio, il principe dei Salina nonché nonno reale dell'autore, che diventa il simbolo di un aristocrazia che si avvicina al tramonto. La trama dell'opera non è lineare, ma si sofferma su alcuni episodi principali, i quali avvengono anche a distanza di anni l'uno dall'altro. La storia si svolge negli anni della caduta del regno Borbonico e dell'annessione della Sicilia al Regno d'Italia. Le vicende portano inesorabilmente ad un cambio di posizione della nobiltà sicula, nel suo tentativo a volte molto forzato di adattarsi alla nuova situazione. Questo adattamento, questa "sopravvivenza" di classe, è uno dei cardini del pensiero di Tomasi, che può essere sintetizzato nella frase "bisogna cambiare tutto per non cambiare niente". Nell'opera è spesso ribadito questo concetto che fa della storia un ciclo destinato a ripetersi immutabile per l'eternità. Le uniche cose che cambieranno saranno le forme (forse scompariranno i nobili ma ci saranno i deputati e i ricchi borghesi a prendere il loro posto), ma la sostanza rimarrà sempre la stessa. Rimarrà uguale la situazione misera del popolo Siciliano e rimarrà uguale la supremazia del ricco sul povero, del forte sul debole, così come ogni sera il Sole, crudele tiranno che affanna e secca la Sicilia, si ritirerà stanco per poi risorgere forte e prepotente come il giorno prima e come sarà il giorno dopo, così come ogni stagione si ripeterà seguendo sempre lo stesso corso e così come ogni giovane è destinato dalla nascita ad invecchiare e morire lasciando il proprio posto a nuovi giovani, che nonostante tutto seguiranno lo stesso ciclo.

Ma allora secondo Tomasi cos'è che cambierà? L'unica cosa che si perderà saranno i modi e le abitudini di una classe, la nobiltà, che ha costruito un proprio mondo in cui le cose importanti non sono le stesse di quelle del resto del popolo, si perderà la raffinatezza, lo sdegno, la cortesia e la superbia di una classe costretta a spargere gli "ultimi semi" su un terreno diverso, un terreno borghese che ne imbastardirà l'essenza.

L'opera non si chiude con la morte del principe, avvenuta realmente nel 1885 e spostata dall'autore nel 1883, ma prosegue per mostrarci i cambiamenti avvenuti nella nuova generazione e per decretare così la scomparsa della nobiltà, in cui alberga ancora qualche tratto tipico della loro indole, che li rende però ombre fuori dal tempo destinate a vivere nel rimpianto per poi scomparire dal mondo e dalla memoria.

Il popolo Siciliano

They are coming to teach us good manners, but won't succeed, because we are good: vengono per insegnarci le buone creanze ma non lo potranno fare, perché noi siamo dei. Questa è la frase usata dal principe per descrivere il "gattopardesco" popolo siciliano, orgoglioso a tal punto da non chiedere mai e non accettare mai aiuto da nessuno. La loro vanità è più forte della loro miseria, credono di essere perfetti e per questo non si uniranno mai al flusso della storia, restando compiaciuti della propria superiorità e isolati da qualsiasi istituzione, regno, nazione, o repubblica che provi ad inglobarli in qualcosa di più grande, che provi a portare il progresso. La loro continua sottomissione a popoli stranieri li ha convinti di possedere un "passato imperiale", passato che li rende migliori, passato che rende qualsiasi offerta di aiuto un insulto. Questo è per Don Fabrizio il popolo siciliano, separato dal mondo come la terra che lo ospita.

I personaggi


  • Don Fabrizio Corbera: Principe di Salina e protagonista del romanzo, amante della matematica e dell'astronomia e della caccia, in cui si rifugia quando vuole evadere dalla realtà, viene descritto come un uomo robusto e estremamente forte (le sue dita potevano accartocciare come carta velina le monete da un ducato). Mostra tratti che rivelano l'origine tedesca di sua madre: capelli biondi, occhi azzurri e carnagione rosea. Egli si dimostra un personaggio molto intelligente nel comprendere i cambiamenti e nel non sottostare ai pregiudizi, anche se risulta a volte legato ai valori e alle idee obsolete del mondo siculo.
  • Maria Stella: Principessa di Salina, moglie di Don Fabrizio. Intrappolata in una vita amorosa ormai spenta soffre di violente crisi isteriche. Donna austera ma completamente sottomessa al marito, si scontra con lui per l'affetto sproporzionato che quest'ultimo rivolge a Tancredi e per alcune decisioni da esso prese. Nonostante l'età dimostra ancora di essere stata una donna molto attraente.
  • Tancredi: Nipote di Don Fabrizio, erede dei Falconeri, casato caduto in disgrazia per lo sperpero economico del padre, appoggia i garibaldini e in seguito entrerà nell'esercito regolare consentendo ai Salina di mantenere grande autorità anche dopo il cambiamento. Sposerà Angelica, figlia di un ricco borghese, aumentando così le sue finanze e il suo raggio di influenza. Grazie alla sua intelligenza riuscirà a diventare deputato. 
  • Padre Pirrone: Prete di corte dei Salina, confidente di Don Fabrizio, ha umili origini ma è molto apprezzato in famiglia per la sua cultura e per la sua capacità di risolvere i contrasti. 
  • Paolo: Primogenito di Don Fabrizio, geloso di Tancredi, risulta incapace di suscitare ammirazione da parte del padre e ciò lo porterà a distaccarsene sempre di più.
  • Concetta: Figlia di Don Fabrizio, si innamora di Tancredi il quale però decide di sposare Angelica. Dopo il fallimento del suo primo amore chiuderà il suo cuore indurendo sempre più il proprio carattere.
  • Don Calogero Sedara: Padre di Angelica, ricco borghese che approfitterà subito dell'occasione per entrare a far parte della nobiltà, nonostante i suoi modi non lo renderanno subito apprezzabile per i suoi "nuovi pari", dimostrerà un' ottima capacità nello scegliere sempre gli affari giusti.
  • Angelica: Figlia di Don Calogero, ragazza ricca, la cui bellezza compensa i modi non proprio raffinati, diventerà la moglie di Tancredi.
  • Don Ciccio Tumeo: Organista della chiesa di Donnafugata, è il compagno di caccia del principe.
  • Bendicò: Cane del principe, e forse unico personaggio a nutrire verso tutti un vero affetto incondizionato.
  • Aimone Chevalley: Segretario della prefettura, di origini piemontesi, viene mandato dal governo per proporre la carica di Senatore a Don Fabrizio, carica che verrà rifiutata dal principe, il quale ,realisticamente e malinconicamente, proporrà come uomo più adatto di lui per la questione Don Calogero Sedara.


Il successo dell'opera

Il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa non ebbe il meritato successo durante la vita dell'autore, tuttavia dopo la prima pubblicazione da parte della Feltrinelli nel 1958 il Gattopardo diventò una delle opere italiane più conosciute nel mondo e venne tradotta in moltissime lingue. L'opera continua ad essere ristampata con un successo costante e l'unico consiglio che possiamo darvi è quello di leggere questo grande classico della letteratura italiana spesso sottovalutato.

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